Bellezze paesaggistiche e architettoniche

Le vie e i palazzi storici

cache_8019848All’interno del centro abitato, lungo i due corsi principali che dividono il paese, Via Roma e Corso Umberto I, si stagliano le facciate di alcuni interessanti palazzi signorili: Palazzo del Duca, Palazzo De’ Intiniis, Palazzo De’ Joannes, Palazzo De’ Flammineis ed altri dislocati in varie zone del paese. Si tratta di costruzioni per più riferibili al XVIII e XIX secolo all’interno delle quali è possibile ammirare bei cortili e ambienti sotterranei con interessanti elementi architettonici e decorativi. Particolarmente interessante è il Palazzo Ricci, in Via del Castello, edificio del XVII-XVIII secolo con elementi decorativi di gusto neoclassico.

 

 

 

 

Le Piazze, la parrocchiale di S.Giovanni e il Convento di S.Francesco

cache_8019693Nelle due piazze principali, punto d’intersezione di Via Roma e Corso Umberto I, si trovano altri interessanti edifici pubblici e privati.
Piazza Guglielmo Marconi è chiusa tra le facciate del Palazzo del Duca, del Palazzo De Intiniis, e il prospetto laterale di un altro palazzetto in cui si trova una cornice in stucco retta da due angioletti. Un lato della piazza è dominato dalla maestosa facciata della Chiesa di San Giovanni Battista. Quest’ultima venne eretta nel Settecento sui resti di una precedente parrocchiale cinquecentesca. L’edificio rappresenta uno dei più interessanti esempi di architettura tardo barocca della zona, e per le sue caratteristiche architettoniche è stata attribuita alla cerchia di maestranze attiva nella nota Chiesa delle Anime Sante all’Aquila. Da notare al centro dell’ornamento superiore, oltre ai due angeli e alle catene con chiaro riferimento al nome del paese, si trova l’iscrizione dedicatoria con la data 1795.

L’altra piazza dedicata a S. Francesco, presenta su un lato uno splendido belvedere costituito da un piccolo giardinetto entro il quale è sistemato il monumento ai caduti, inaugurato nel 1925; sul lato opposto invece c’è la facciata laterale della Chiesa di S.Antonio Abate. Questo edificio è parte integrante dell’ex convento di S.Francesco, del quale restano solo una porzione degli ambienti interni, il chiostro completamente trasformato a partire dalla fine del Settecento e l’ingresso a tunnel con un interessante arco ad ogiva e tracce di dipinti murali a motivi floreali. Il convento, secondo quanto riferito in alcuni testi dell’epoca, era già esistente nel Trecento.
Tra la fine del Settecento e la metà del secolo seguente alcuni dei monaci vennero sospettati di far parte di orde brigantesche. Una condizione congeniale per l’applicazione della legge di soppressione, che di fatto tra 1809 ed il 1812 segnò la chiusura e la spoliazione definitiva del convento.

Poco fuori dal centro abitato vi sono molti altri siti interessanti da visitare, scrigni di natura e di arte attraverso i quali scoprire la lunga ed affascinante storia di questo centro. Di grandissimo interesse è  il sito archeologico del Villaggio Neolitico ancora oggetto di ricerche e studio e per questo non ancora aperto al pubblico.

La chiesa romanica di S.Irene

In Contrada Cappuccini si trova la principale testimonianza locale dell’epoca medioevale, ovvero la Chiesa di S.Irene.
L’edificio, un tempo dedicato alla Natività della Vergine, è connesso ad un convento ancora oggi presieduto da un piccolo gruppo di frati amigoniani. Della struttura originaria, realizzata dai benedettini probabilmente tra l’XI e il XII secolo, restano solo poche tracce negli spazi interni della chiesa e nell’ornamentazione scultorea. Il convento venne invece completamente ricostruito in forme moderne a metà del Novecento. La chiesa presenta il classico impianto basilicale, molto diffuso in Abruzzo, ed elementi tipici del romanico lombardo, tra cui vanno evidenziati in particolare gli archetti pensili sulla cornice esterna dell’abside centrale. Nelle piccole mensole degli archetti si trovano varie immagini in basso rilievo, in particolare una serie di piccoli volti umani e protomi di leoni e altri animali del fantastico repertorio medievale. Lo spazio interno, restaurato tra il 1942 ed il 1961, si presenta diviso in tre navate scandite da possenti pilastri cilindrici conclusi da semplici capitelli con decorazioni in bassorilievo. L’ambiente sacro è avvolto in un’arcana penombra, resa ancor più affascinante e avvolgente dal calore cromatico delle massicce murature in cotto. La chiesa fu dedicata alla Vergine e Martire Irene durante la metà dell’Ottocento quando i resti della Santa, dopo essere stati recuperati dalle Catacombe di Priscilla a Roma, vennero trasportati in questa località.